Veduta aerea Sannicola

Le origini di Sannicola sono da ricercarsi negli insediamenti dei monaci basiliani che, intorno all’anno mille, eressero le celeberrime abbazie di san Mauro e di San Salvatore sulla Collina dell’ Altolido. Qui si rifugiarono i gallipolini scampati alla distruzione della loro città ad opera dell’esercito di carlo d’ Angiò e nei secoli XVI e XVII ricchi commercianti iniziarono la coltivazione dell’ immensa foresta di “Sant’ Agata” che i Normanni avevano donato al Vescovo di Gallipoli. Per difendersi dalle frequenti scorrerie dei pirati, essi costruirono delle case raggruppate creando così dei villaggi. Il primo sorse a tre chilometri da Gallipoli, in contrada Sabea, e fu denominato “Crocefisso” per la presenza di una chiesa dedicata al SS. Crocefisso di proprietà della famiglia Micetti.
Col passare degli anni, questo villaggio si spopolò perché le paludi causavano la malaria, malattia allora incurabile.
Gli abitanti si divisero allora in gruppi: uno si insediò nelle vicinanze della villa Scarciglia che disponeva anche di una chiesetta e formò il villaggio “Juri”; un altro nel territorio dell’ attuale Chiesanuova, dove, tra gli ulivi, già esistevano case coloniche, frantoi e altre ville padronali; un altro ancora, più consistente si stabilì in contrada “Rodogallo” (luogo delle belle rose) località pianeggiante, fertile e salubre. Il villaggio che si costituì in questa zona prese il nome di San Simone, perché esisteva una cappella con l’ immagine dell’ omonimo santo.
In questo villaggio, però, non c’era una chiesa e gli abitanti, per assistere alle funzioni religiose, erano costretti a recarsi nell’ aspra e disabitata contrada “San Nicola” dove sorgeva una chiesetta di proprietà della famiglia Musurù, costruita nella prima metà del XVII secolo, quando era vescovo di Gallipoli Mons. Consalvo de Rueda.
Per evitare questi spostamenti alcuni contadini cominciarono a costruirsi le case in questa contrada e nei primi decenni del 1700 nacque un nuovo villaggio col nome del santo a cui era dedicata la chiesetta.
Nel  1788 la popolazione di villa San Nicola contava già 500 abitanti e col passare degli anni aumentò sempre più, grazie anche alla costruzione, nelle campagne vicine, delle ville dei patrioti risorgimentali B. Mazzarella, A. Spirito, G. Stajano, F. e S. Patitari, del console francese Auvernj, del Portolano Morelli, del doganiere Raimondi, dello storico B. Ravenna, dell’ abate F. Camaldari, dei giuristi T. e F. Briganti, di Q. Cuti, di C. Muzzi. Nel 1830 i sannicolesi inviarono una petizione al re di Napoli chiedendo che il loro villaggio diventasse un comune autonomo, indipendente da Gallipoli. Non furono accontentati, ma il re concesse che nel villaggio fosse distaccato l’ Ufficio dello Stato civile per evitare che gli abitanti si recassero a Gallipoli per registrare nascite, morti e matrimoni.
Nel 1842 la chiesa restaurata, ingrandita e dedicata alla Madonna delle Grazie, divenne parrocchia ed ebbe come primo parroco Don Antonio Paglialonga. Intanto nel 1848, per un errore di scrittura  o per evidenziare che si trattava di un paese San Nicola divenne Sannicola.


Nel 1899, con l’ Italia già unificata, la petizione di autonomia fu inviata al Re, ma non sortì l’effetto sperato. Nel 1905, caldeggiata dal consigliere comunale avv. Luigi Stajano, fu ripresentata e questa volta, con l’assenso del Comune di Gallipoli e della Prefettura di Lecce, fu accolta dal Parlamento Italiano che decretò la separazione della frazione Sannicola dal Comune di Gallipoli e la dichiarò comune autonomo.
Il 5 aprile 1908 il Re sanzionava la legge votata dal Parlamento e il 5 Febbraio 1911 decretava la divisione territoriale e patrimoniale di Sannicola che venne annoverato tra i comuni del Regno d’ Italia.
Oggi l’agglomerato urbano di Sannicola vanta un’ottima posizione geografica, ha una superficie territoriale di Kmq. 27,32 e buoni collegamenti viari con i centri limitrofi e con le località di villeggiatura molto ambite dai turisti. La frazione di Lido Conchiglie vanta impianti turistico – balneari ed abitativi stagionali soddisfacenti.
La popolazione residente è distribuita soprattutto in abitazioni unifamiliari e in agglomerati di tipo cooperativistico. Eterogenea e senza squilibri, la distribuzione in ceti sociali.
Il 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni, più brevemente Censimento 2011, fotografa la popolazione di Sannicola nel seguente modo:

Comune

Censimento

Variazione  %

Sannicola

2001

2011

- 4,1%

6.152

5.902

La composizione sociale del bacino di utenza è molto variegata ed estensibile su di un vasto territorio abitativo, mentre l’analisi ambientale economico e culturale presenta un quadro assai frastagliato: accanto a figure professionali di elevato spessore culturale, produttivo e redditizio esiste una larga sacca di disoccupati, mentre non disprezzabile è l’impiego nell’attività agricola, commerciale, della ristorazione, del turismo e del terziario. Accanto a famiglie con un discreto livello economico, esistono nuclei familiari che presentano disagi economici e culturali.
Spesso le scarse possibilità di lavoro costringono i giovani a cercare fortuna altrove. Ciononostante non mancano attività economiche (oleifici, ristorazione, attività ricreative, turistiche, alberghiere), circoli ricreativi, palestre, associazioni culturali, Biblioteca Civica, Mediateca Comunale, associazioni sportive, attività associative...

 

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